Qual è la migliore composizione di un terminale per il bolentino di profondità? e quali sono gli ami consigliati?
Non esistono terminali migliori in assoluto, ma terminali che meglio si adattano alle condizioni dei fondali, alle condizioni di pesca e alle prede da insidiare. La caratteristica che deve accomunare tutti è, ovviamente, le qualità dei materiali, la qualità di costruzione e, soprattutto, la capacità dei braccioli di scaricare le torsioni.
Un’altra caratteristica importante è la presenza di qualche elemento luminescente, distribuito lungo la lenza, che in profondità fa la differenza.
Il bolentino di profondità, lo abbiamo detto più volte, è una tecnica davvero affascinante.
Porta in se già le emozioni tipiche del bolentino costiero, ma elevate all’ennesima potenza grazie al mistero delle grandi profondità.
L’idea di un’esca che vola per centinaia di metri nell’oscurità più assoluta, verso profondità abissali, verso quel mondo inesplorabile che solo la fantasia può aiutarci ad immaginare, ci fa per venire i brividi …
Una tecnica che purtroppo mette dei limiti, perché praticandola in alto fondale ci costringe a raggiungere spot lontani non adatti a tutte le barche, salvo per quei pochi fortunati che godono di acque profonde già a poche miglia dalla costa.